Il capriolo in Val di Non: qualche curiosità su questa iconica specie alpina

Capriolo nella natura nonesa

Il capriolo (Capreolus capreolus) è una delle specie più emblematiche e diffuse della Val di Non, in Trentino. Questo animale elegante e agile è una componente essenziale della variegata fauna locale, offrendo agli amanti della natura e agli appassionati di fauna selvatica l’opportunità di osservare una delle creature più affascinanti delle Alpi italiane.

Se stai pianificando una visita in Val di Non, tieni gli occhi aperti per avvistare questo straordinario animale mentre esplori i rigogliosi boschi, i prati e le dolci colline che circondano la valle.

Caratteristiche del capriolo

Il capriolo è un piccolo e grazioso cervide, facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche uniche. Ecco alcuni dettagli fondamentali:

  • Dimensioni e peso: gli adulti raggiungono un’altezza al garrese tra i 65 e i 75 cm e un peso compreso tra i 15 e i 35 kg.
  • Aspetto: il manto è rossastro in estate e diventa grigio-bruno in inverno. Ha una coda molto corta e una caratteristica macchia bianca sul posteriore.
  • Palchi: i maschi (detti “caprioli maschi” o “brogli”) sviluppano piccoli palchi a tre punte che cadono e ricrescono ogni anno.
  • Aspettativa di vita: in natura, i caprioli possono vivere fino a 10-12 anni.
capriolo incuriosito dal movimento di mauro mendini_nebbia_Autunno

Dove avvistare il capriolo in Val di Non

Il capriolo prospera nell’ambiente naturale della Val di Non, ricco di cibo e rifugi. Ecco alcuni dei migliori luoghi per avvistarli:

  1. Boschi e margini delle foreste – I caprioli prediligono le aree boschive con radure, dove possono nutrirsi restando vicini alla copertura vegetale.
  2. Prati e frutteti di mele – La Val di Non è famosa per la coltivazione delle mele, e spesso i caprioli si avventurano nei frutteti in cerca di cibo.
  3. Dolomiti di Brenta e Monte Roen – Le altitudini più elevate offrono ottime opportunità di avvistamento, specialmente all’alba o al tramonto.
Cucciolo di capriolo in Val di Non

Il ruolo del capriolo nell’ecosistema locale

Il capriolo svolge un ruolo cruciale nell’equilibrio ecologico della Val di Non:

  • Influenza sulla vegetazione: nutrendosi di arbusti e giovani alberi, contribuisce alla regolazione della crescita della flora.
  • Fonte di cibo per i predatori: è una preda essenziale per lupi e linci, specie che stanno lentamente tornando a ripopolare il Trentino.
  • Indicatore della salute ambientale: la loro popolazione e comportamento forniscono dati importanti sulla qualità degli habitat locali.

Quando avvistare i caprioli

Ti piacerebbe osservare un capriolo in Val di Non? Il momento giusto è fondamentale:

  • Primavera ed estate (aprile – agosto): periodo ideale per avvistarli, poiché nascono i piccoli e i caprioli sono più attivi.
  • Alba e tramonto: essendo animali crepuscolari, sono più facilmente visibili in queste ore.
  • Inverno (dicembre – febbraio): più difficili da avvistare a causa del manto mimetico, ma spesso scendono a quote più basse in cerca di cibo.

Curiosità sul capriolo

  1. Corridore silenzioso – Il capriolo può raggiungere i 60 km/h con un movimento quasi privo di rumore.
  2. Stile di vita solitario – A differenza del cervo, il capriolo è per lo più solitario o si muove in piccoli gruppi familiari.
  3. Particolare stagione degli amori – Tra luglio e agosto, i maschi inseguono le femmine in un movimento circolare, lasciando nell’erba i caratteristici “cerchi del capriolo”.
  4. Impianto embrionale ritardato – Dopo la fecondazione in estate, lo sviluppo dell’embrione è sospeso fino all’inverno, garantendo la nascita dei cuccioli in primavera.
  5. Grande adattabilità – Il capriolo può sopravvivere in vari habitat, dai boschi fitti alle zone semi-urbane vicino agli insediamenti umani.
Foto di un capriolo a primavera

Conservazione e interazione con l’uomo

La popolazione di caprioli in Trentino è stabile, grazie a efficaci misure di conservazione. Tuttavia, affrontano alcune minacce:

  • Perdita di habitat: l’espansione dell’agricoltura e dell’urbanizzazione riduce le loro aree naturali.
  • Incidenti stradali: molti caprioli vengono investiti dalle auto, specialmente vicino ai boschi.
  • Regolamentazione della caccia: la caccia al capriolo è regolamentata per mantenere un equilibrio sostenibile nell’ecosistema.

Se dovessi incontrare un capriolo in natura, sarebbe importante osservarlo da lontano e non disturbarlo, soprattutto durante la stagione dei piccoli.

Conclusione

Il capriolo è un vero simbolo della biodiversità della Val di Non, incarnando la bellezza e la tranquillità del paesaggio alpino del Trentino. Che tu stia facendo un’escursione nei boschi o soggiornando in un eco-resort come il Pineta, tieni pronta la fotocamera: potresti avere la fortuna di immortalare questa splendida creatura nel suo habitat naturale.

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