Nel suo significato originale EREMITISMO è ritirarsi nel deserto, cioè lontano dagli uomini, dal mondo e dalle sue ambizioni, da soli o in gruppo.
Gli scopi di un Eremitaggio sono molteplici:
- contemplazione di Dio;
- penitenza (con ascesi, digiuni, cilicio);
- testimonianza del Vangelo preso alla lettera.
Durante il medioevo gli eremiti occuparono un posto più importante dei monaci nella letteratura e divennero figure popolari poiché avevano più occasioni di incontrare e mescolarsi con la gente comune.
Vestivano il saio e abitavano in luoghi appartati, nei boschi e in anfratti spesso inaccettabili ai più.
Il movimento eremitico conobbe una prima grande espansione tra il secolo V e VIII. Il più grande eremita fu S. Antonio Abate che attirò un gran numero di solitari nel deserto dell’Alto Egitto. Da qui gli eremiti si diffusero in tutto il Medio Oriente. Gli eremiti orientali sono conosciuti per varie forme di penitenza. C’erano gli stazionari, che cercavano la mortificazione restando sempre in piedi; gli stiliti, che vivevano sulla cima di una colonna; gli erranti che erano senza fissa dimora.
In occidente il movimento eremitico si diffuse per opera di S. Atanasio e S. Girolamo, soprattutto nella Gallia, in Bretagna e in Irlanda.
Fin dal secolo IX erano stati fondati ordini religiosi di erranti per ridurre i pericoli legati all’isolamento. Il più noto è l’ordine degli Eremitani di S. Agostino, conosciuti come Agostiniani.
Durante i secoli VIII – IX, l’eremitismo andò via via scemando.
La ripresa avvenne nei secoli XI e XII e si caratterizzò più per la povertà che per la ricerca della solitudine. Lo sviluppo della città allontanò da essa molti religiosi che cominciarono a fare i predicatori itineranti, in fuga da un mondo mercantile avido di guadagni e pervaso da ansia di successo: fu una predicazione contro il materialismo e la corruzione dell’ambiente urbano.
Una terza stagione dell’eremitismo si ebbe in Italia dopo il Concilio di Trento, in pieno Rinascimento. Mentre precedentemente gli eremiti provenivano da famiglie benestanti e da ricche e potenti abbazie, in questa fase furono principalmente gente del popolo, spesso senza un mestiere e magari anche analfabeta. Agli occhi dei fedeli, il saio che indossavano e la regola che avrebbero dovuto seguire assumevano i connotati di un rango e di una posizione tra il clero.
Gli Eremitaggi più conosciuti qui in Val di Non:
- Eremo di Santa Giustina
- Eremo di Santa Emerenziana
- Eremo di San Gallo
- Eremo di San Romedio
In giro per il Trentino inoltre trovate:
- Eremo di San Colombano a Rovereto
- Santuario di Montagnaga a Pinè
- Santuario della Madonna delle Laste a Trento
- Madonna del Lares a Bolbeno, nelle Valli Giudicarie
Approfondisci qui la tematica con il post sui 5 Eremitaggi da non perdere in Trentino.