Ieri ho fatto una chiacchierata con Ferò, il mio amico Ferruccio Valentini, e gli ho chiesto news sulla fioritura della Scarpetta della Madonna o Scarpetta di Venere (ufficialmente chiamata Cypripedium calceolus). Mi ha confermato che quest’anno la fioritura è un po’ in anticipo, già le prime orchidee sono sbocciate al Lago di Tovel quindi affrettatevia prenotare la vostra stanza così da godervi lo spettacolo che durerà fino a fine giugno.
Quindi non perdere tempo, se vuoi venire a vedere il fiore spontaneo più bello delle ALPI è giunto il momento di prenotare!
Io ho già prenotato una visita privata con lui che mi ha promesso di accompagnarmi in un posto dove ce ne saranno centinaia fiorite.
Il Lago di Tovel è uno dei pochi posti al mondo dove si possa ammirare con facilità questo splendido esemplare di Orchidea selvatica e quindi potete capire che sarà una occasione unica e irripetibile!
E tu sai cos’è la Scarpetta di Venere?
E’ una pianta alta dai 20 ai 60 cm, con radice a rizoma orizzontale che si spande a tappeto. Predilige i terreni calcarei o raramente ghiaie (appunto la val di Tovel è una delle location migliori), le foglie sono oblunghe, di color verde smeraldo, in numero che varia da tre a cinque per stelo, dotate di marcate nervature. Stelo pubescente senza ramificazioni.
I fiori sono molto vistosi, tanto da renderla la più minacciata orchidacea italiana per la raccolta eccessiva.
Sono strutturati in un primo verticillo esterno di due sepali color bruno violaceo (che in realtà sarebbero tre perché il sepalo inferiore risulta dalla fusione di due distinti), e dal verticillo dei petali (anch’essi bruno-violacei) e del labello. Fiorisce tra maggio e luglio.
Il labello è giallo dorato, lungo dai 3 ai 5 cm, e dà il nome alla pianta: all’interno è vuoto e ricorda vagamente una pantofola (in greco pedion, in latino calceolus).
Riproduzione
Si riproduce per impollinazione entomofila. Gli insetti pronubi (di solito piccoli imenotteri dei generi Andrena, Lasioglossum, Halictus), attratti dal colore, rimangono intrappolati nel labello e per uscirne devono strisciare contro gli stami, caricandosi di polline e favorendone la diffusione.
Distribuzione e habitat
La specie è presente dall’Europa all’Asia. In Italia è presente in tutto l’arco alpino e in tre stazioni appenniniche e al Lago di Tovel, posto in cui si può ammirare con assoluta facilità. Vive in sottoboschi umidi di latifoglie, conifere o faggete.
Vuoi conoscere meglio il nostro amico Ferruccio Valentini, il guardiano della natura della Val di Tovel? Qui trovi il post sul grande Fèro Valentini.
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